Giunto alla sua XXVI edizione, il Compasso d’Oro resta tutt’oggi il più autorevole premio per designer a livello mondiale. Mercoledì 9 Settembre 2020, per la prima volta, la cerimonia di premiazione si è tenuta nella nuovissima sede dell’ADI Design Museum di Milano.
Il premio Compasso d’oro, nato da un’idea di Giò Ponti nel 1954, è un importante riconoscimento che viene assegnato dall’Associazione per il Disegno Industriale con l’obiettivo di premiare e valorizzare la qualità del design italiano. Si tratta del più antico e prestigioso premio di disegno industriale al mondo.
Il premio è un compasso, ispirato a quello di Adalbert Goeringer e alla proporzione aurea, disegnato dal grafico Albe Steiner e opera degli architetti Marco Zanuso e Alberto Rosselli.
Giunto alla ventiseiesima edizione, il premio elegge progetti, figure e prodotti che esemplificano il contributo del design nell’evoluzione del costume e della società, selezionandoli tra le migliori espressioni del tema valutate nel corso dell’ultimo biennio.
Per la prima volta, la mostra del Compasso d’oro ha un titolo: “Mettere radici”. Un’intestazione che vuole sottolineare la responsabilità sociale, ambientale ed economica del design. A conferma della volontà di realizzare un progetto green, accanto ai progetti vincitori sono stati installati 18 alberi che verranno regalati alla città di Milano nell’ambito dell’iniziativa ForestaMi.
Non solo design, ma anche etica e responsabilità sociale: tra i premiati infatti anche l’organizzazione no profit Food for Soul, fondata da Massimo Bottura con sua moglie Lara Gilmore, premiata perché “unisce due mondi che normalmente vengono tenuti a distanza, il mondo del bisogno e quello dell’arte. Nutre il corpo evitando gli sprechi e conforta lo spirito attraverso l’estetica”.
I refettori ideati da Massimo Bottura e dal team di Food for Soul, evidenziano il significato di un’operazione votata al buono oltre che al bello, con l’obiettivo di offrire a chi ne ha bisogno un luogo umano perché accogliente e funzionale, amorevole e piacevole allo stesso tempo.
Per questo, sin dal primo refettorio inaugurato nell’anno di EXPO al quartiere Greco di Milano, l’iniziativa ha coinvolto anche artisti, designer e creativi capaci di leggere lo spazio per farne un salotto conviviale che convogli energie positive, sia che ci si trovasse nel bel mezzo di una favela brasiliana oppure all’interno di un edificio storico nel centro di Parigi.