Aperture alternate e obbligo di prenotazione, così comincia la Fase 2 della cultura: dai termoscanner per misurare la temperatura agli ingressi contingentati, passando per prenotazione online e mascherina obbligatoria.
La cultura ha riaperto le porte: lunedì 18 maggio, in concomitanza con le celebrazioni dell’International Museum Day promosso da ICOM, è stato il giorno scelto dal Governo per la riapertura di musei, biblioteche e archivi.
La ripresa ha coinvolto inizialmente solo 14 istituzioni statali in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori e dei visitatori tra cui il Parco di Capodimonte a Napoli, il Parco Archeologico di Paestum e Velia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, i Musei Vaticani e la Galleria Borghese a Roma.
Successivamente, sono stati molti i principali Musei del territorio che hanno aperto i battenti nei giorni successivi: dal Castello Sforzesco a Palazzo Reale a Milano, dai Musei Capitolini al MAXXI a Roma, passando per gli scavi di Pompei.
Tra gli ultimi luoghi d’arte ad aprire – il 2 Giugno – ci sono il Museo Egizio di Torino, l’Ara Pacis, i Mercati di Traiano e i Fori Imperiali nella capitale.
Tante saranno tuttavia le attività (soprattutto di gestione privata) che riapriranno successivamente, per adattarsi al meglio alle normative di sicurezza richieste.
ConfCultura, organizzazione rappresentativa delle imprese private che gestiscono i servizi per la valorizzazione, fruizione e promozione dei Beni Culturali, ha messo a disposizione del settore un vademecum con le linee guida per prevenire la diffusione del contagio, formulato dagli esperti della Fondazione Italia in Salute, il cui comitato scientifico è presieduto dal professor Walter Ricciardi, attuale consulente del Ministero della Salute per l’emergenza Coronavirus.
Oltre alle misure di sanità pubblica già note, gli operatori museali e i visitatori dovranno rispettare le distanze sociali di almeno 2 metri. Tra le iniziative precauzionali per la riapertura dei musei compaiono anche la disinfezione quotidiana degli spazi, l’allestimento di postazioni diffuse per il lavaggio delle mani con acqua e sapone, la disponibilità di dispenser di soluzioni idroalcoliche o altri disinfettanti in ogni stanza, agli ingressi e alle uscite, vicino alle sale caffè e ai servizi igienici e l’uso degli ascensori limitato a condizioni strettamente necessarie. Per il ricambio dell’aria indoor, porte e finestre tenute aperte nel rispetto dei microclimi a tutela delle opere.
Spariranno inoltre le lunghe code d’attesa all’entrata: gli ingressi saranno infatti contingentati e soprattutto verificati attraverso sistemi di controllo avanzati.
Tramite prenotazioni anticipate online si potrà gestire al meglio il flusso dei turisti in visita; le video-guide consultabili tramite il proprio smartphone escluderanno l’utilizzo dei dispositivi tradizionalmente impiegati per la lettura delle opere d’arte.